L'Antico Cromlech Ricostruito

Cromlech di Cavaglia' foto di Micheletti tratta da La Stampa del  9-2-05

L'Anticaquercia e' molto felice e soddisfatta di aver partecipato ad un grande lavoro di recupero e di rivalorizzazione della storia del nostro territorio, riportando alla luce un'antica area di culto datata nel periodo bronzeo e quindi utilizzata anche da popolazioni di stampo celtica.

Questa singolare vicenda inizia piu' di un anno fa, quando uno studioso Torinese, Luca Lenzi, propose alla nostra attenzione la questione di diversi blocchi di pietra accatastati in modo disordinato in una zona antistante la piazza del mercato del comune di Cavaglia' ed affermando che secondo la sua opinione questi massi altro non erano che dei menhir abbattuti e lasciati nel dimenticatoio di qualche amministrazione comunale.

Dopo aver consultato diversi testi, tra i quali "Passeggiate archeologiche tra Canavese e Valle d'Aosta" di Ivo FerreroEd. Cossavella si e' rinvenuta la certezza che quei blocchi non erano altro che pietre sacre poste a delimitare un'antico luogo di culto litico.

Grazie all'impegno e alle lettere che Luca Lenzi ha rivolto sia al comune di Cavaglia',al gruppo archeologico Canavesano che alla sovraintendenza dei beni archeologici di Torino, proprio questa ultima, guidata dal Dott. Filippo Maria Gambari dopo diversi accertamenti e sopralluoghi ha confermato che i blocchi effettivamente erano menhir del I° sec a.c e che presentano anche diverse incisioni cruciforme e lavorazione umana.

Dopo un piccolo trambusto di accertamenti e di notizie precarie finalmente noi dell'Anticaquercia siamo riusciti ad intervistare ed a raccogliere diverse testimonianze di persone e vecchi abitanti del luogo che ci hanno oralmente illustrato la storia di quelle pietre che negli anni sessanta circa circondavano un piccolo laghetto poi prosciugato per la costruzione di alcune villette ma che addirittura molte altre pietre erette erano presenti sia nei boschi del circondario di Cavaglia' che in quelli di Salussola.

Ora sotto la guida della sovraintendenza di Torino e dell'archeologa Antonella Gabutti,l'attuale amministrazione comunale ha permesso che le pietre siano state riposizionate in un'area adeguata.

Anche se la posizione e l'allineamento non sono originari, questa operazione restituisce al paese un'area sacra di indubbio interesse storico, archeologico, turistico e druidico.

Le nostre testimonianze sono state raccolte ed esposte nel N° 1 anno 3 del nostro trimestrale " Vento tra le Fronde".

I menhir dimenticati prima del loro riposizionamento
I menhir dimenticati prima del loro riposizionamento
I menhir accatastati
L'unico sopravvissuto!
I lavori di risistemazione
L'antico cerchio riprende forma e vita

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