Irlanda - Cronaca di un viaggio III
Nella terra di grandi scrittori come Joyce e Wilde,non siamo attratti soltanto
dai pub dove si danza fino a tarda sera o dalle invitanti pinte di Guinness
pronte al brindisi,certo ci fanno da cornice,ma a noi,interessa scoprire da
vicino,qualcosa di più antico e magico.
La storia del popolo celtico,ricco di tradizioni,leggende e miti che vivono
e riecheggiano ancora nei paesaggi sempreverdi.
.Ad attenderci all’aeroporto,una sottile e dispettosa pioggerella.
Dopo una colazione abbondante e messo su qualcosa di caldo,arriviamo all’appuntamento
in Upper O’Connel Street,affianco al centro informazioni turistiche.La
nostra guida Mike,un signorotto panciuto dai caratteri mediterranei,dopo una
breve presentazione della giornata e tra noi viaggiatori,ci carica tutti in
un pulmino rosso.Seduta in prima fila ho modo di guardare chi c’è
nei sedili posteriori , devo dire che “l’allegra compagnia”è
davvero originale!Dei francesi gia pronti al pisolino,un gruppo di spagnoli
che ridono all’impazzata ,un giovane norvegese,ribattezzato”il vichingo”per
la sua folta chioma e barba lunga e delle texane provviste di cappello da cow-girl
e macchina fotografica professionale.
Prima tappa è la Necropoli di Fourknocks nella contea di Meath.Costruita
circa 5000 anni fa,prima delle piramidi egizie,trova al suo interno, forse la
prima rappresentazione di un volto umano del periodo neolitico in Irlanda. Questo
viso con un occhio solo e tre gambe simili ad un grosso sorriso ha una leggenda:il
cognome Sullivan deriverebbe proprio da “one eye”.
Il freddo non ci infastidisce e dopo un thè caldo ripartiamo verso l’Abbazia
di Mellifont(in latino Melli-fons,fontana di miele) nella contea di Louth.Fondata
dai cistercensi i monaci bianchi nell’undicesimo secolo.Questi avevano
l’usanza di costruire le chiese e i propri chiostri in pietra,lontano
dalle tentazioni dei villaggi e proprio per questo motivo, si trovano immerse
nel verde.Mellifont gode di un panorama splendido anche grazie al fiume Mattock
che scorre sulla fiancata destra.Desiderata da Re Guglielmo e dalla famiglia
Balfour di Townley ,passò sotto la cura dello Stato come monumento nazionale.
Vecchi Re d’Irlanda,si scontrarono e contesero la collina di Tara.I celti
la consideravano per la sua posizione bellica favorevole e grandi spazi per
l’allevamento.E’chiamata anche “Faerie Hill”ovvero collina
delle fate,perché il folclore irlandese vuole che sia abitata dal piccolo
popolo che si prende cura dei campi e danza con lo scoccare della mezzanotte.Il
pranzo si svolge proprio liin un piccolo ristorante a conduzione familiare,
dove saggiamo una delle specialità del luogo:la zuppa di patate,buona
davvero!
A 20km,nuova sosta ad ovest di Drogeda ci sono le rovine di Monasterbioce.Una
torre del quindicesimo secolo fondata da San Buithe,discepolo di San Patrizio.Tutto
intorno vi è un antico cimitero,dove si possono ammirare le maestose
croci celtiche.Mike ci spiega che sono molte le leggende e le spiegazioni sul
loro significato.Il cerchio simbolo lunare-femminile,mentre la croce inscritta
è simbolo solare-maschile.C’è che invece sostiene che rappresentino
l’uomo al centro dei quattro punti cardinali quindi non più un
oggetto statico ma dinamico.La leggenda più conosciuta è quella
che narra la nascita della prima croce celtica:San Patrizio la disegnò
su una pietra durante la sua opera di conversione e la benedisse.Una cosa è
certa,vederle da vicino,sentendo queste storie è davvero emozionante!
A pochi passi,la collina di Slane con la prima chiesa dedicata al santo patrono,
un panorama da togliere il fiato e numerose leggende.Si narra che proprio in
queste terre i druidi furono convertiti nel cattolicesimo nel 433d.c.sorpresi
dal fuoco Pasquale così ardente da non volersi mai spegnere.Radunati
tutti in cerchio,la nostra guida,raccoglie dal prato un piccolo trifoglio o
nel nome tradizionale,uno Shamroks,per spiegarci la sua storia. Pianta sacra
per i druidi rappresentava i tre elementi della vita di un uomo:Infanzia,Maturità
e Vecchiaia.I tre elementi del mondo:Terra,Acqua e Aria.Le tre nature della
divinità:Umana,Animale e Vegetale.
Ovviamente anche il cristianesimo ha la sua parte di storia, rappresentate nella
piccola pianta.San Patrizio,utilizzò le foglie dello Shamroks, per spiegare
ai druidi la Trinità nel 433 d.c.Così,adesso il Trifoglio è
l’emblema dell’Irlanda e credetemi il turista ne è completamente
sommerso!Gli spiriti della civiltà celtica vivono ancora in quei paesaggi
e la storia sembra non ancora terminata.
Termina però il nostro viaggio,si saluta la “compagnia internazionale”e
si ritorna al punto di partenza.Imparare tutto su una civiltà,leggendo
soltanto dei libri è importante ma guardare con i propri occhi ciò
che il tempo ha conservato,spiega tutto molto meglio.James Joyce ,in una sua
poesia dice:Lasceremo il villaggio dietro di noi allegramente,tu ed io,per vagare
cantando al vento come gli zingari…
Rosaria Conte