Mabon - Equinozio d'autunno
Rito e celebrazione estratto dal libro delle ombre
l luogo in cui si celebra il rito deve
essere adorno con tradizionali simboli dell’autunno, pigne foglie ingiallite,
ramoscelli di quercia, funghi, noci, ghiande, grappoli d’uva e chicchi di
grano.
Si traccia il grande cerchio magico seguendo il movimento del sole e i due
celebranti fronteggiandosi, il sacerdote a nord e la sua compagna a sud, ed
il primo a parlare sara’ il sacerdote.
La gru migra a sud,
l’inverno e’ alle porte.
In questo punto d’equilibrio dell’anno,
le grandi maree di energia cambiano polarità.
Gli Dei invitano a provvedere a noi stessi e a tutte le persone che amiamo,
a fare buon uso di ciò che abbiamo messo da parte e meritato,
e di affrettare il termine di cio’ che deve essere fatto.
La sacerdotessa gli fa eco.
È tempo di prepararci dentro e fuori,
per far fronte alle stagioni che stanno arrivando.
Lo spirito va rafforzato e mantenuto saldo,
in attesa che la luce della primavera ancora una volta faccia ritorno
e le stagioni della pienezza della vita ricompaiano.
A questo punto il sacerdote raggiunge la
sua compagna seguendo il cerchio con il volgere del sole sistemandosi al suo
fianco, quindi la sacerdotessa riprende.
In questo punto di equilibrio dell’anno,
il re divino transita nei cancelli della morte e si invola verso la terra
della rinascita.
Possa ora questa candela che brucia e si consuma essere ancora una volta rigenerata
alla luce degli Dei.
Cio’ detto si volge verso il sacerdote che ora assume la funzione del
Dio.
Oh tu, splendente figlio della Dea,
tu che hai natura umana e divina,
oh anima del sole dorato,
infondi in noi forza, gioia e amore.
Benvenuto, tu che porti la luce che ritorna!
In te sta la vita, e la vita è la luce dell’uomo.
Tutti i partecipanti risponderanno.
IO EVOHE! Sia gloria al Sole!
Il sacerdote rivolgendosi al gruppo continua.
Stiamo celebrando una stagione di pienezza
e bontà:
sia reso onore ai Grandi Antichi.
Ora la sacerdotessa assume le funzioni della Dea e dice.
Oh Signora della stagione del raccolto,
del dorato e splendente autunno.
Ti rendiamo grazie per questo tempo di pienezza e domandiamo la tua benedizione
su di noi! Ancora una volta svelaci il mistero e la sacra bellezza dell’antica
via!
Tutti rispondono.
IO EVOHE! Sia gloria alla Terra madre di ogni cosa!
Il rituale ormai svolge al termine e la sacerdotessa
rivolgendosi a tutti i partecipanti esclama:
Che la festa abbia inizio.
Uniscano tutti le mani in un cerchio di danza, invocando:
che siano benedetti i fuochi dell’autunno!
Che siano benedetti i raccolti dorati!
Gloria alla Terra madre di ogni cosa!
Gloria al Sole dorato!
Il sacro cerchio si chiude con il consumo delle cibarie
predisposte per la festa e bevendo il vino consacrato.